La regina dei giardini di Babilonia

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Semiramide alla costruzione di Babilonia è il titolo dell’opera di Edgar Degas che si ispira alla leggendaria regina assira.

Si racconta che nei giardini pensili fatti costruire nel 590 aC dal re Nabucodonosor la regina cogliesse ogni giorno rose fresche nonostante il clima arido della regione. I giardini pensili di Babilonia erano il gioiello dell’antica Mesopotania, vicina all’odierna Baghdad, la capitale dell’Iraq, e sono annoverati tra le 7 meraviglie dell’antichità.

Fiorivano ad ogni stagione grazie a un sofisticato sistema di irrigazione detto noria che consisteva in due grandi bacini alla base che ricevevano l’acqua dal fiume Eufrate. A questi erano collegate delle ruote con all’interno vasi e secchi che si riempivano e lasciavano cadere l’acqua al piano superiore.

In alto c’era una piscina che raccoglieva e ridistribuiva l’acqua a cascata su tutti i giardini. Nel corso dei secoli la figura della regina Semiramide ispirò molti artisti e soprattutto librettisti d’opera.

Gioacchino Rossini compose l’opera Semiramide con libretto di Gaetano Rossi tratto dalla Tragédie de Sémiramis di Voltaire (1748).

Alla figura del re Nabucodonosor si ispirò invece Temistocle Solera per scrivere il libretto dell’opera Nabucco musicata da Giuseppe Verdi. Il Nabucco debutto il 9 marzo del 1842 al Teatro alla Scala di Milano in pieno Risorgimento. Basti pensare al famosissimo coro Va’, pensiero, sull’ali dorate intonato dal popolo ebreo soggetto al dominio babilonese che suggeriva facilmente l’identificazione degli spettatori italiani nella tumultuosa situazione politica di quegli anni.